Moriremo Cinque StelleOsservatorio sul fenomeno Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio

0 Conflitto di interessi a cinque stelle?

Qualche giorno fa, un’articolo di Repubblica ha reso noto a tutti (il documento non è infatti di immediata reperibilità, sul blog di Beppe Grillo) il cosiddetto Codice comportamentale degli eletti a cinque stelle in parlamento e al senato.
Di per se, un codice del genere non è una novità: i maggiori partiti ne utilizzano uno -chi più, chi meno stringente nelle sue regole- ed è effettivamente un buono strumento di controllo preventivo di eventuali attività non in linea con quelle del partito. Non mi soffermo pertanto, particolarmente, nel merito dei singoli articoli regolanti il comportamento dei deputati; ci sono delle parti che fatico a condividere (se non a comprendere nella loro utilità), ma tutto sommato è un sunto di quelle si sapevano essere le linee guida del movimento, fin da quando si è decisa l’effettiva discesa in politica dello stesso.

C’è una cosa, però, che ha attirato subito la mia attenzione (e a quanto leggo in giro, anche quella di altri). L’articolo riguardante la “Costituzione di gruppi di comunicazione per i parlamentari del M5S di Camera e Senato”, al suo interno, recita:

. La costituzione di due “gruppi di comunicazione”, uno per la Camera e uno per il Senato, sarà definita da Beppe Grillo in termini di organizzazione, strumenti e di scelta dei membri, al duplice fine di garantire una gestione professionale e coordinata di detta attività di comunicazione, nonchè di evitare una dispersione delle risorse per ciò disponibili. Ogni gruppo avrà un coordinatore con il compito di relazionarsi con il sito nazionale del M5S e con il blog di Beppe Grillo. La concreta destinazione delle risorse del gruppo parlamentare ad una struttura di comunicazione a supporto delle attività di Camera e Senato su designazione di Beppe Grillo deve costituire oggetto di specifica previsione nello Statuto di cui lo stesso gruppo parlamentare dovrà dotarsi per il suo funzionamento.

Ora, tralasciando volutamente la quantità di volte in cui il nome Beppe Grillo (il cosiddetto mero megafono) del movimento venga citato all’interno dello statuto, e i poteri piuttosto importanti che gli vengono conferiti dallo stesso, non si può non notare come, la parte grassettata, possa far sorgere degli interrogativi.
Tutte le piattaforme telematiche del movimento, infatti, poggiano direttamente o indirettamente su tecnologie e servizi della Casaleggio e associati, potente struttura di marketing e comunicazione. Non è peregrina, pertanto, l’ipotesi che le risorse e i fondi citati nel punto in questione possano convergere sulla Casaleggio stessa (per carità, per ora siamo sul piano delle ipotesi, ma dato lo stretto riserbo su tutta la parte decisionale del movimento posto finora, non possiamo che affidarci a quelle).

Gianroberto Casaleggio, sdoganato di recente come ideologo forte -nella migliore delle ipotesi- dalla presenza sul palco di S. Giovanni a Roma, in occasione della chiusura del tour elettorale del M5S, e presente proprio oggi alla riunione di presentazione e conoscenza dei deputati eletti alla camera e al senato per il movimento, con lo scopo preciso di dare direttive di comunicazione, potrebbe quindi rischiare di trovarsi nella scomoda posizione di avere un conflitto di interessi piuttosto diretto. Se, infatti, il nodo del conflitto di interessi di berlusconiana memoria poggia sui possibili favoritismi che il presidente del Popolo delle Libertà potrebbe trarre dalla sua attività politica, nel caso del M5S si potrebbe profilare, invece, un gettito di denaro versato dai contribuenti (le risorse del gruppo parlamentare) direttamente nelle tasche del privato cittadino che è anche alle spalle del movimento stesso.
Si tratta ovviamente di ipotesi, che peraltro fanno il paio con un articolo  che analizza come i flussi di clic destinati alle donazioni per il sostentamento del movimento, potrebbero in effetti ingenerare introito (tramite banner pubblicitario) direttamente al blog di Beppe Grillo. Sul questo tema, però, ammetto candidamente la mia ignoranza, rimettendomi al giudizio di chi ne capisce più di me.

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