Moriremo Cinque StelleOsservatorio sul fenomeno Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio

1 Il mistero dei portavoce e la Legione a cinque stelle

Di nuovo? Di nuovo. Una settimana fa Matteo De Vita era stato sconfessato pubblicamente come non avente diritto a parlare a nome del M5S. Ora si ripete la stessa storia, con un post sul blog di Beppe Grillo che invece censura tale Daniele Severini, che pare abbia osato parlare a nome del M5S Genova alla trasmissione Agorà. Il post rimanda al forum del M5S Genova, dove viene specificato:

non è certo l’iscrizione alla Piattaforma nazionale e nemmeno l’autoreferenzialità e la comparsa solo in momenti elettorali ciò che caratterizza un militante ma bensì l’attivismo/partecipazione/supporto

Vai a capire come si misurano “attivismo/partecipazione/supporto”. Ma pure il signor Severini sembrerebbe decisamente un attivista, visto che lo stesso post lo presenta come organizer di un meetup di Genova. Attenzione: Ho detto un meetup, non il meetup: perchè infatti pare che a Genova ci siano grillini ortodossi e grillini scissionisti.

peppegenova01

Movimento dal basso sì, insomma, purchè certificato da Beppe Grillo in persona. E dove non c’è spazio per più sedi distinte di discussione, virtuali o reali: a ogni comune è assegnata una e una sola “sezione” M5S, benedetta dall’alto, e gli altri devono stare muti.

Severini interviene nei commenti, certificando l’esistenza di una scissione interna, i cui motivi però non è dato sapere. Ma non è tanto il suo post che ci interessa, quanto i commenti che seguono, i quali si possono riassumere nel simpatico motto il nostro onore si chiama fedeltà, e che non danno esattamente l’idea di un movimento pluralista e democratico. Mi piace soprattutto il primo:

peppegenova02

“Se non vuoi critiche comportati come facciamo tutti quanti”. Insomma, fare branco e seguire le direttive del Capo è il marchio di qualità per gli attivisti cinque stelle. Una concezione che ricorda quella del fascismo romeno di Corneliu Zelea Codreanu dove i meetup prendono il posto dei cuib:

Egli [il capo di cuib, n.d.r.] non ha, in special modo, il permesso:
a) di stampare alcunché in nome dell’organizzazione senza l’approvazione dell’Ufficio Centrale della Stampa Legionaria.
b) Di scrivere ordini o lettere dal contenuto sconsiderato, che possano essere male interpretate da coloro cui si indirizzano o dagli avversari.
c) Di gettare la sua unità in azioni disordinate, baldorie, gozzoviglie o azioni scandalose ecc.
d) Non ha il permesso di trattare e neppure di concludere alcun accordo politico con persone di altri gruppi, senza l’approvazione diretta del Capo della Legione.
e) In generale un capo, come anche un legionario, deve stare attento a non promuovere nessuna azione che potrebbe mettere in pericolo, danneggiare o disonorare la Legione.

Sostitutiamo “legione” con “Movimento” e “Capo della Legione” con “Beppe Grillo” e abbiamo all’incirca il modus operandi del Movimento Cinque Stelle. Peraltro, leggendo il loro regolamento, anch’essi avevano delle stelle sulla bandiera: in numero variabile da una a sette… Ma torniamo ai portavoce certificati e non certificati. I commenti del post sul blog nazionale di Beppe Grillo sono spesso improntati al perdono e alla democraticità:

peppegenova03

Le simpatiche liste di proscrizione, per gente che ha commesso il crimine capitale di parlare senza permesso. Ma fortunatamente qualcuno non sembra applaudire entusiasticamente agli ukase del blog, e vuole vederci chiaro:

peppegenova04

Dubito che a queste domande la legione a cinque stelle darà mai una risposta. E se la darà, dubito che sarà una risposta piacevole.

1 commento »

  1. Emiliano Cinquerrui scrive:

    Lasciate in pace a Corneliuzzo.

RSS feed dei commenti a questo articolo. TrackBack URL

Lascia un commento