Moriremo Cinque StelleOsservatorio sul fenomeno Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio

1 Giuseppe Piero e il lupo

 

Deve aver annusato l’aria, Beppe grillo. Prima, le critiche a Roberta Lombardi e alle sue ambigue idee sul fascismo, poi Paolo Bernini e i chip sottopelle, infine -notizia di ieri- l’attivista, presto sconfessato (ma uno non valeva uno?), ospite al programma pomeridiano di Barbara D’Urso. 

Non sono stati giorni facili, per il Movimento 5 Stelle, dal punto di vista dei rapporti con la stampa. C’era da aspettarselo, per quanto sia stata calcata la mano, da anni, sulla retorica della spersonalizzazione, un minimo di vanità personale dei neoeletti deputati e senatori è ascrivibile sicuramente nel novero delle debolezze umane che si possono lasciar passare, soprattutto se, lì fuori, giornalisti di ogni testata fanno a gara per intervistare questi neofiti della politica. E com’è naturale, data l’inesperienza, sono stati inevitabili gli scivoloni sopracitati, i più eclatanti di un grande e variegato numero.

Ecco, quindi, che Beppe si vede costretto a correre ai ripari:

Nel libro di Jack London ”Zanna bianca” una lupa attrae ogni notte un cane da slitta nella foresta. Chi cede al richiamo viene condotto lontano dal fuoco e divorato da un branco di lupi appostati in attesa nella neve. Nel dopo elezioni la tecnica dei conduttori televisivi, dipendenti a tempo pieno di pdl e pdmenoelle, è simile.

Come al solito, sinistra e destra, sò tutti uguali per non disorientare il lettore, e facilitarne la comprensione. Poco importa che si parli di stampa o di politica, tutto marcio a prescindere, tutto uguale.

In entrambi i casi, il conduttore si succhia come un ghiacciolo il movimentista a cinque stelle, vero o presunto (più spesso presunto), lo mastica come una gomma americana e poi lo sputa, soddisfatto del suo lavoro di sputtanamento. E’ pagato per quello dai partiti.

Non può e non deve esistere, nella concezione di Grillo, diritto di critica al Movimento. Se esso viene esercitato, è per forza foraggiato da qualcuno, dai partiti.

L’accanimento delle televisioni nei confronti del M5S ha raggiunto limiti mai visti nella storia repubblicana, è qualcosa di sconvolgente, di morboso, di malato, di mostruoso, che sta sfuggendo forse al controllo dei mandanti, come si è visto nel folle assalto all’albergo Universo a Roma dove si sono incontrati lunedì scorso i neo parlamentari del M5S. Scene da delirio. Questa non è più informazione, ma una forma di vilipendio continuato, di diffamazione, di attacco, anche fisico, a una nuova forza politica incorrotta e pacifica

Ma che, davèro? Direbbero a Roma. Limiti mai visti nella storia repubblicana? qualcosa di sconvolgente, morboso, malato, mostruoso? Vilipendio continuato, attacco fisico? E tutto questo in una settimana circa dalle elezioni? Però, impressionante!

 Lunedi sono stati eletti dai gruppi parlamentari del M5S per i prossimi tre mesi due capigruppo/portavoce, Roberta Lombardi per la Camera, e Vito Crimi per il Senato. Loro sono stati titolati a parlare dopo aver discusso e condiviso i contenuti con i componenti del gruppo.

E da chi, sono stati titolati? Forse proprio da Beppe Grillo? Ho seguito, mio malgrado, la riunione di lunedì proposta in diretta streaming, e -benchè la parte in cui sono stati nominati i due capigruppo non sia stata trasmessa- nella discussione successiva non mi pare si fosse giunti a questa decisione. Ma sicuramente mi sarò distratto io. Io, e le decine di deputati e senatori presenti in questi giorni in trasmissioni televisive e radiofoniche, ed intervistati sui giornali. Perchè né io, né i neoletti deputati e senatori vorremmo pensare che questo duro attacco alla libertà di stampa di uno stato sovrano (che spesso si critica, parificandone la libertà di stampa stessa con quella di paesi del terzo mondo, dati alla mano), sia solamente un tentativo di tamponare qualche figuraccia di troppo.

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