Moriremo Cinque StelleOsservatorio sul fenomeno Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio

5 Prenderli per fame

L’ultimo ricatto del Movimento Cinque Stelle è la proposta di azzerare, da subito, il finanziamento pubblico dei partiti, chiedendo in particolare al PD di rinunciare ai rimborsi elettorali. Ci sono moltissimi motivi per cui questa filosofia, che ha effettivamente un largo consenso trasversale nel Paese, sia più una questione di demagogia che di democrazia. Se è vero che gli attuali finanziamenti ai partiti sono opachi, eccessivi e facili all’abuso, altrettanto vero è che annullare in toto il finanziamento pubblico dei partiti (invece di ristrutturarlo e ridimensionarlo) implica consegnare la politica nei mani delle lobby economiche private. Quelle vere, non le lobby vaghe e immaginarie figlie del complottismo: quelle che per esempio in USA decidono de facto delle elezioni presidenziali. Un’incongruenza bizzarra per un movimento che della lotta a lobby più o meno misteriose sembra spesso fare un’ossessione.

Ma torniamo al punto specifico: Il M5S sta mettendo il PD al muro con un ricatto morale: o rinunciate, subito, al rimborso elettorale, o dimostrate di essere parte della “casta” mangiasoldi e infame. Se il PD firmasse questa proposta, cosa significherebbe? La distruzione del Partito Democratico, come ci dice il Fatto Quotidiano:

Il Pd, privo di finanziamento, forse non riuscirebbe nemmeno a far arrivare nelle case degli italiani i propri strumenti di informazione e propaganda, che, al costo di circa 2 milioni di euro, viaggiano soprattutto con posta ordinaria. Ma il partito guidato da Pierluigi Bersani dovrebbe pure dare una netta sforbiciata ai 15 milioni di euro che mediamente ogni anno sborsa per le campagne elettorali e più in generale per fare comunicazione politica.

C’è un aspetto, più di ogni altro, che impedisce a Bersani di inserire tra i suoi 8 punti programmatici l’abolizione dei rimborsi: la certezza che, una volta azzerati i contributi pubblici, dovrebbe essere chiusa gran parte delle sedi locali. Strumento di presidio territoriale per eccellenza, le sedi regionali e provinciali assorbono infatti 13,5 milioni di euro. Ossia una cifra 2,5 volte superiore alle succitate erogazioni degli eletti.

Tutto ciò insomma per dire che il Pd, dovendo rinunciare già da quest’anno ai rimborsi elettorali, non farebbe in tempo ad approdare ad un modello di partito più leggero. Perchè sarebbe certamente destinato a liquefarsi.

La strategia è chiara e ha sapore di golpe più che di democrazia: il M5S vuole annientare il PD prendendolo per fame, sotto la lama di un ricatto morale letale, mettendolo alla mercè di un’opinione pubblica con la febbre populista alta.

Ma se il M5S riesce a fare politica con successo senza rimborsi elettorali, perchè il PD non può farlo? Perchè il M5S riesce a fare politica in quanto finanziato privatamente. Il M5S è creatura di Beppe Grillo, attore comico di fama e miliardario, e di un’intera azienda privata di comunicazione, la Casaleggio Associati. Nè Grillo nè Casaleggio avranno magari finanziato direttamente i gazebo del Movimento: ma a conti fatti sono i loro soldi, la fama mediatica di Grillo e il know-how di Casaleggio a catalizzare e mantenere in piedi la baracca di propaganda online. Da qui anche la facoltà di Grillo o Casaleggio di ricattare direttamente i propri parlamentari, sapendo bene che loro sono il partito, e che senza di loro il Movimento si scioglie come neve al sole. Ve l’immaginate domani Bartolomeo Pepe o Roberta Lombardi a reggere il M5S? Ecco.

In questo il M5S è il gemello del PDL di Berlusconi: due partiti che nascono e si reggono esclusivamente grazie alle disponibilità economiche e le strutture mediatiche di privatissimi cittadini.

Con tutti i suoi gravi difetti e con tutta l’opacità burocratica del suo apparato il PD resta l’ultimo, tra i tre partiti chiave del Paese, a non reggersi sul personalismo ma su di una struttura collettiva, che nasce e cresce dalle sezioni sul territorio. Struttura che intercetta in parte anche un elettorato diverso da quello del M5S, un elettorato che non necessariamente ha le infrastrutture o gli strumenti per accedere a Internet. Un elettorato che, in un’ipotetica era di politica online only, rimarrebbe tagliato fuori.

Certo, probabilmente il PD potrebbe spendere meno e spendere meglio; probabilmente non ha bisogno di spendere 405.000 euro l’anno per tenere in piedi YouDem, e forse 2.7 milioni di euro di rimborsi spese per viaggi,alberghi,ristoranti sono troppi e non tutti giustificabili. Ma queste sono trasformazioni che possono (e devono) avvenire nel tempo, riassestando strutture, non riducendo il secondo partito italiano sul lastrico dall’oggi al domani. Altrimenti la politica diventa privilegio di chi controlla i media a suon di miliardi. Un mondo dove di sicuro uno vale uno: ovvero, meno di zero.

5 commenti »

  1. antonio scrive:

    Non sapevo che Grillo e Casaleggio fossero così ricchi da pagare e portare avanti un movimento! La verità è un’altra: Siamo stufi: Pd e Pdl hanno avuto vent’anni a disposizione e non hanno fatto nulla per il semplice motivo che sono la stessa cosa. Pensano a loro, ai loro interessi e alle loro poltrone. Del popolo non frega nulla a nessuno. Perchè continuare a dare i soldi al Pd se, a conti fatti, non solo s’è mangiata un sacco di soldi ma ha mostrato in maniera lampante che in italia non c’è più differenza tra destra e sinistra. Grillo ha vinto perchè la gente non arriva più a fine mese e mentre voi state qui a fare questi articoli di parte, la gente si infila un cappio al collo…

  2. Massimo Sandal scrive:

    Del popolo non frega nulla neanche a Grillo, fattene una ragione.

    Grillo e Casaleggio hanno abbastanza soldi e know-how mediatico da tenere in piedi un sito che fa milioni di accessi al giorno, dal tenere in piedi la gestione di un partito e da occuparsi *esclusivamente di quello*. Sono politici di professione, come quelli che disprezzi tanto.

    Quanto ai soldi al PD, come a qualsiasi partito, li dai per una questione di *democrazia*. Non sei d’accordo con PD o PDL? Giustissimo, neanche io ho votato nessuno di questi due partiti. Questo non ti autorizza ad *annientarli* tramite procedimenti non democratici. Vogliamo abbassare i finanziamenti ai partiti? D’accordissimo: si faccia una road map, si dia ai partiti il tempo e il modo di riorganizzarsi, si facciano delle leggi e delle procedure per evitare che diventino i pupi di soggetti privati.

  3. Aubrey scrive:

    Antonio, non penso affatto che questo blog sia di parte. Semplicemente, analizza i fatti per quello che sono. Siamo tutti d’accordo che moltissimi aspetti della politica vadano rivisti; ad esempio si dovrebbero ridurre i finanziamenti pubblici ai partiti, ma *non eliminarli*. Ma mi pare che sia altrettanto palese che le azioni del M5S siano del tutto fuori da un quadro di onesta democrazia: stanno facendo leva proprio su quel senso di rabbia che esprimono le tue parole. Ma prender le parti di un altro imbonitore delle masse non è la soluzione. Ci vuole atteggiamento critico

  4. Marco scrive:

    Non solo sono probabilmente miliardari ma attraverso il Movimento guadagnano anche un sacco di soldi: pubblicità sui siti, libri, ecc.ecc. Stanno capovolgendo il senso della democrazia in completa nonchalance!!

  5. giuliana scrive:

    desidero aggiungere una cosa e cioè che il PD con i circoli organizza molte occasioni di formazione di base per tutti i cittadini; credo che questa struttura che sicuramente va rivista nelle spese, sia davvero una struttura che attraverso l’informazione e la formazione, coltiva e conserva la democrazia; i populismi hanno facile presa sulla disinformazione perchè senza informazione il pensiero non può esercitarsi e diventa più facilmente preda delle ideologie

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