Moriremo Cinque StelleOsservatorio sul fenomeno Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio

1 Il dissenso impossibile

Due volte in due giorni, il blog di Beppe Grillo attacca violentemente chiunque si ponga in dissenso o critica.

Nel primo caso, contro l’opinione di Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica. Il quale ha dichiarato:

“Qualcuno pensa a lui come un clown. In Germania dicono che è come Berlusconi. Ma Grillo dice che i partiti politici non sono importanti, e questo è esattamente ciò che Hitler ha sostenuto prima di arrivare al potere. Il partito di Grillo è più pericoloso dei fascisti perché non ha una piattaforma chiara, non sappiamo quali sono i suoi limiti. Non conosciamo molte delle persone che sono nel movimento, ma sappiamo che ci sono estremisti sia di destra sia di sinistra, fascisti e radicali, e che entrambi sono contro la costituzione, contro la democrazia”.

Grillo, in un post che è un esempio magistrale di mancare il punto , risponde in pratica difendendosi da ipotetiche accuse di antisemitismo, ricordando che il M5S ha organizzato iniziative per il Giorno della Memoria e consimili. Giusto, anche se almeno alcuni commentatori di Beppe Grillo su Facebook sembrano avere opinioni problematiche al riguardo:

Pacifici però non ha mai detto che il M5S è esplicitamente antisemita, e neanche noi onestamente lo pensiamo (quantomeno non come partito). Quello che ha detto è che è antidemocratico.

Ma quello che colpisce è il titolo del post, che è “Basta insulti e falsità contro il M5S“. Una richiesta che sembra gridare disperazione, come se il fatto che una delle principali forze politiche del Paese venga criticata fosse sconvolgente e inaccettabile. Per chi ha nutrito il proprio consenso a forza  di gargamellarigormontispsiconanosietemorti chiedere di non essere insultati è un invito quantomeno ipocrita. Ma in quello che ha sostenuto Pacifici non ci sono né insulti né falsità di alcun genere. Ci sono solo fatti e opinioni personali: esattamente l’opposto degli insulti e delle falsità. Grillo in quel titolo ha conglomerato critica e vituperio in un’unico blocco inscindibile. Se ogni critica diventa insulto, se ogni opinione diventa menzogna, ogni possibile dissenso è automaticamente censurabile.

E la delegittimazione del dissenso diventa totale nel post del 24 marzo:

Questi schizzi di merda digitali si possono suddividere in alcune grandi categorie. Quella degli “appellanti” per la governabilità per il bene del Paese, del “votaBersani, votaBersani“, o del “votaGrasso, votaGrasso” (l’unico procuratore antimafia estimatore di Berlusconi). Quella dei “divisori“, venuti per separare ciò che per loro è oscenamente unito, che chiedono a Grillo di mollare Casaleggio, al M5S di mollare Grillo e a tutti gli elettori del M5S di mollare il M5S per passare al sol dell’avvenire delle notti polari del pdmenoelle. Quindi arrivano, di solito nel tardo pomeriggio, i cosiddetti “ex“, “Grillo ti ho votato ma dopo che sei passato con il rosso con sprezzo delle istituzioni non ti voto più” [...] Non mancano gli “accusatori” che si attaccano alle fortune che io e Casaleggio staremmo accumulando alle spalle del M5S “Chi prende i soldi del gruppo di comunicazione? Eh? Chi li prende? Trasparenza! Chiediamo trasparenza. Siete peggio di Berlusconi. E pensare che avevo convinto mio padre a darvi il voto, mai più“. “Lo fate per gli ads e per gli ebook, a voi non ve ne frega un cazzo della democrazia“.

Grillo classifica meticolosamente ognuna delle critiche che riceve, senza rispondere a nessuna, ma indicandole indistintamente come “schizzi di merda”. Notare che nessuna di queste argomentazioni è delirante o insultante, si tratta in ogni caso di argomenti politici. Ma per Grillo questi sono illegittimi. La loro possibile fondatezza non viene neanche presa in considerazione.

Ma è il concetto stesso di critica e dialettica che per Grillo, semplicemente, non è accettabile. Perchè continua:

Ci sono poi i “critici di giornata” che arrivano in massa come le locuste. Qualunque cosa tu abbia appena detto o fatto viene ferocemente attaccata, spesso con lunghe e articolate argomentazioni di 2.000 caratteri.

Il che è normale per qualsiasi leader politico: ma evidentemente non per lui. Attaccare il M5S con argomenti fa parte degli schizzi di merda. Automaticamente. E conclude:

Di solito partono così “Il MoVimento 5 Stelle si divide sulla linea Grillo, ecco i commenti dal blog“. Dato che nel blog chiunque può commentare questo non vuol dire nulla.

Il che potrebbe forse avere un senso se il M5S non fosse quello dei cittadini dove “uno vale uno” e dove le proposte dovrebbero venire dal basso, e in cui quindi proprio quel chiunque dovrebbe essere ascoltato con particolare attenzione. Ma è evidente che per Grillo non esiste nessun movimento di cittadini. Esiste una claque che lui può manipolare, e il resto che deve essere spazzato via.

1 commento »

  1. può tornare utile scrive:

    I commenti censurati dal blog di peppecrille: http://nocensura.eusoft.net/

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